Serie di blog collegati fra loro - vedi sulla sinistra - che mostrano e raccontano qualcosa di tutto quello che vado conoscendo viaggiando per il Perù dove ho deciso di vivere. E dedico questi miei blog a José María Arguedas.

30 ott 2014

LLATA


Llata è una piccola città di 5400 abitanti, capitale della sua provincia Huamalíes appartenente alla regione Huánuco. Sorge sopra un piccolo altopiano che limita con tre profonde valli (Rondos, Huarayragra e Pumajamuy) a 3400 metri senza avere un clima freddo. Il suo nome, ''Llata'', viene dal termine quechua ''Lacta'' che tradotto in spagnolo significa ''centro popolato''.
Pur non essendovi ancora stati veri e propri studi, è confermato che il suo passato risale a molti secoli prima degli inka, e i suoi primissimi abitanti furono i Paugarwilca: stesso nombre del suo ripiano geografico. Senza ombra di dubbio, Llata è la capitale del folclore regionale avendo diverse danze fra cui quelle guerriere ''Tuy Tuy'', e la ''Huanca''; la ''Auga''; la ''Tataash''; i ''Negritos de Llata''; la ''Rucos'' d'origine inka; e la ''Mama Rayguana''. Lamento che il folclore di Llata e la ricchissima archeologia della sua provincia Huamalíes vengano trascurate dai mezzi di comunicazione e dalle stesse facoltà delle Università. Anche qui regnò la cultura Yaro o Yarowilca sulla quale non è ancora stato scritto un solo libro! Cartina geografica.

Llata es una pequeña ciudad de 5400 habitantes, capital de la provincia Huamalíes, departamento de Huánuco. Queda sobre una meseta que limita con tres quebradas (Rondos, Huarayragra y Pumajamuy), y ubicada en un valle interandino su clima no es frío a pesar de encontrarse a 3400 m.s.n.m. Su nombre, Llata, deriva del término quechua "Llacta", que traducido al castellano significa pueblo, centro poblado.
Está confirmado que su pasado se remonta a muchos siglos anteriores a los inkas, pero hasta el momento no existen fechas históricas. Sus primero habitantes fueron los Paugarwilca: nombre de la misma meseta donde encontramos la ciudad. Con plena firmeza, Llata es la capital del folclor huanuqueño, y sus principales e importantes danzas se llaman ''Tuy Tuy'' (danza guerrera); el ''Auga''; el ''Tataash''; los ''Negritos de Llata''; ''Rucos'' (origen de costumbre inka); ''Mama Rayguana''; ''Huanca'' (danza guerrera). Me permito de lamentarme sobre el hecho que los medios de comunicación peruanos no hablen nada de su rico folclor, y tampoco de la amplia e importante zona arqueológica de su provincia donde reinó la cultura Yaro o Yarowilca. Ese mismo discurso implica también las facultades de las Univesidades. Mapa geográfico.

29 ott 2014

WILLYCONDOR.INFO

Siamo collegati al sito WWW.WILLYCONDOR.INFO che raccoglie tanti consigli e informazioni per chi vuole conoscere il Perù viaggiando da solo.

El blog está conectado a WWW.WILLYCONDOR.INFO que tiene tantas sugerencias, informes y fotos promoviendo turismo cultural también a nivel nacional.

28 ott 2014

LE MIE ESPERIENZE


Già un paio di volte sono andato fino alla ben poco conosciuta Llata che, come tante altre località del Perù e del Sudamerica, m'ha permesso di conoscere - e non solo visitare - qualcosa di più sulla cultura andina. La prima visita è avvenuta durante gli ultimi giorni d'un luglio passato (Festa Patria in Perù) con lo scopo di assistere alla sfilata delle sue danze folcloriche. Avvicinarmi ai suoi danzanti, conversare con chi molto concentrato e con chi un po' brillo, m'ha consentito non solo di poter scattare belle foto, ma pure il fatto di vedere negli occhi degli uomini la loro passione e dedica a questi avvenimenti molto sentiti fra la gente di Llata, ed ancor più dai contadini che vivono fuori dalla piccola città. Tranne una, tutte le altre danze sono state una novità per me. Il secondo giorno l'ho trascorso, al mattino, cercando pitture rupestri ormai scomparse; e tutto il pomeriggio dentro l'arena portato da una persona conosciuta giorni prima fra le rovine inka di Huánuco Marka. Libero come un fotografo contrattato sul posto, ho avuto la gran facilità di vedere le danze da più vicino in confronto al pubblico seduto sulle gradinate dell'arena. Finito l'evento sono stato chiamato dai danzanti della ''Negritos de Llata'' a dividere con loro la felicità di quella partecipazione. Ma ancor più bello è stato il giorno successivo quando, sempre accompagnato da chi avevo conosciuto di recente, ho raggiunto una comunità contadina poco fuori di Llata dove ho conversato con uno dei danzanti entrati sul mio rullino fotografico, per poi comprargli la sua maschera di ''Tuy Tuy''. Che bello!

La seconda volta che mi sono recato a Llata è stato l'anno scorso quando, amico d'un altro llatino, sono giunto là con più informazioni a disposizione. L'assessore culturale del Municipio m'ha prima fatto fatto aprire le porte del museo nonostante fosse festa per poi guidarmi fino a Quepaqara dove vedere pitture rupestri ancora bene conservate. Presso Quepaqara rimangono anche un paio di tombe che per la loro alta posizione fanno pensare a quelle della cultura Chachapoya. (Dubito che siano di quella cultura). Sempre lo stesso assessore m'ha portato a casa sua per mostrarmi i fossili e i reperti archeologici che colleziona, e farmi assaggiare il tocosh (patate disitratate considerate come penicillina naturale). Ma com'è rimasto sorpreso e contento quando gli ho detto d'aver già più volte mangiato il tocosh! Durante gli ultimi due giorni trascorsi a Llata dopo aver conosciuto la località Singa della sua stessa provincia, il giovane assessore m'ha condotto alla grotta Llacuy prima, e poi portato alla corrida. All'inizio della corrida dentro l'arena è purtroppo avvenuto un incidente a causa di un lanciarazzi sbagliato. Grazie al cielo che non è successo nulla di grave, ma è stata una ragione in più per allontanarmi da quella troppa gente seduta davanti allo spettacolo di prendere in giro i tori. Faccio comunque presente che le corride sulle Ande non uccidono i tori, e quando avviene ciò è una rarità creata da organizzatori andini con cultura cambiata. Di Llata rimane ancora qualcosa da conoscere, e credo che la sua festa Vergine del Carmen sia la più interessante.


Ya dos veces he sido hasta Llata que como tantas otras localidades del Perú y de América del Sur me ha hecho conocer - y no solo visitar - algo más de la cultura andina. La primera vez eran los últimos días del mes de julio (Fiesta Patria en el Perú), y fui allá para asistir al desfile de sus danzas folclóricas. Acercarme a los danzantes, conversar con quien era muy concentrado y con quien estaba un poco mareado me ha permitido tanto fotografiar de cerca como leer en los ojos de los hombres su pasión y dedicación a estos eventos muy sentidos entre la gente de Llata, y aún más por los campesinos que viven afuera de la ciudad. Con la excepción de una sola danza, todas las otras eran para mí nuevas. El segundo día lo pasé buscando pinturas rupestres desaparecidas por el tiempo, y luego adentro de la arena donde me llevó un hombre conocido días anteriores adentro de las ruínas inkas de Huánuco Marka. Libre como si hubiera sido contratado pude ver y fotografiar las danzas mucho más de cerca en comparación a toda la gente sentada en las gradas de la arena. Terminado el espectáculo fui llamado por el grupo de los ''Negritos de Llata'' a compartir con ellos su felicidad de haber participado a la fiesta. Aún mejor ha sido el día siguiente cuando el mismo señor me llevó a una comunidad campesina poco afuera de la ciudad donde pude conversar con uno de los danzantes grabados en mi rollo fotográfico para luego comprarme su máscara de ''Tuy Tuy''. ¡Qué lindo! La segunda vez que fui a Llata ha sido el año pasado gracias también a los informes y a la colaboración de otro llatino. Un regidor de la Municipalidad me hizo entrar al museo a pesar que fuera fiesta para luego guiarme hasta Quepaqara donde ver pinturas rupestres bien conservadas. Cerca de Quepaqara quedan también un par de tumbas que por su ubicación hacen pensar a las de la cultura Chachapoya. (Yo dudo de esto). Siempre el mismo regidor me llevó a su casa donde mostrarme su colección de fósiles y piezas arqueológicas, e invitándome a probar el tocosh (papas desidratadas consideradas como penicilina natural). ¡Cómo quedó sorprendido y contento cuando dije a él que yo ya conocía el tocosh y su valor alimentar! Los últimos dos días pasados en Llata después haber conocido su anexo de Singa, el joven regidor me llevó antes a la gruta Llacuy y luego a la corrida de toros. Al iniciar la corrida hubo un accidente por causa de un cohete pero, gracias al cielo, no pasó nada. Este hecho ha sido una razón más para decidirme a salir de la arena repleta de gente sentada a mirar ese espectáculo con el fin de burlarse de los toros. Quiero señalar que las corridas de los Andes no hacen matar a los toros, y cuando pasa esto se trata de organizadores andinos con cultura que ha cambiado. De Llata queda algo más que conocer, y la fiesta patronal de la Virgen del Carmen creo sea lo más importante. 

25 ott 2014

I NEGRITOS DI LLATA


La danza dei Negritos è il simbolo del folclore della regione Huánuco. Le radici di questa danza risalgono all'epoca della colonia spagnola (1532 - 1821) quando i possidenti, con l'affanno d'evangelizzare la gente del posto, per Natale creavano gruppi di danza composti dai figli degli schiavi negri portati fino qua con loro. Una volta finita la febbre dell'oro, i possidenti si ritirarono portandosi dietro i loro schiavi negri, ma lasciando profonde tracce di questa danza fattasi meticcia, e diffusasi anche più in là nella zona alta del fiume Marañón dove, come a Llata, s'iniziarono ad usare maschere nere simulando la tradizione. Con il trascorrere del tempo, anche questa danza ha sofferto cambi coreografici e di costumi. Anche a Llata, capitale folclorica della regione, vi sono stati molti cambi per cui non è facile, oggi, trovare ''cuadrillas'' (gruppi) di Negritos indossando costumi tradizionali. Anni fa, la Dama o Patilona, era un uomo travestito da donna. Oggi questo ruolo è rappresentato da una dama che accompagna il padrone in rappresentanza dell'ex possidente. Come gruppi molto tradizionali di questa danza coreografica con bei cappelli multicolori, di Llata ne restano almeno due: la Cofradia della comunità San Cristóbal e quella chiamata Niño Jesús del Club Huamalíes composta da abitanti di Llata emigrati a Lima. 
Articolo scritto dall'amico Ernesto Trujillo, originale di Llata.  
La danza de los Negritos viene a ser icono del folklore huanuqueño, sus raíces se remontan a la época de la colonia en donde los hacendados en afán evangelizador, sacaban cruadrillas de niños hijos de esclavos para las fiestas navideñas que concuerda el término Negritos. Terminado la fiebre del oro estos hacendados se retiraron llevando consigo a sus esclavos, pero esta danza se había mestizado y expandido a otros lugares como la zona del alto Marañón, quienes a falta de negros, hombres blancos o mestizos comenzaron a usar máscaras para simular la tradición. Con el transcurrir de los tiempos esta danza ha sufrido mutaciones en su vestuario  y coreografía. Llata, capital folklorica, también fue captada por el modernismo de modo que hoy muy poco se ve la cuadrilla de negritos tradicional con sombrero de paja. La Dama o Patilona antiguamente era un varón disfrazado de mujer, hoy este rol corresponde al sexo femenino quién acompaña al patrón. En contraparte al modernismo, existen instituciones como la Cofradía San Cristobal de Huánuco, y la Cofradía del Niño Jesús del Club Huamalíes en Lima que con su afán tradicionalista nos muestran sus estampas costumbristas tanto en el baile como en la vestimenta.

20 ott 2014

DANZA MAMA RAYHUANA



Questa danza, riconosciuta Patrimonio Culturale nazionale dal Ministero di Cultura, ha uno svolgimento ad espressione zoologica rivolta, come totem, alla Mama Pacha (Madre Terra). Risalendo alla fase preistorica, e composta dalle bestie della zona geografica dell'Alto Marañón, la danza svolge la scena dove, al ritmo della musica, ogni ''animale'' svolge il proprio ruolo. L'Atoj (volpe) è quella che comanda la comparsa standosene dietro come se fosse la guida subalterna. Tutto il gruppo degli ''animali'' fra cui il huaychau (uccello degli altopiani che porta sfortuna), il luicho (cervo), il kucumaria (orso), la añaz (puzzola), il puma, la tigre, ecc. danzano seguendo la coreografia della danza ''Mama Rayhuana'' agli ordini del fischietto dell'Atoj. La volpe, considerata il Sindaco, compie scene un po' arroganti e pure umoristiche portando la bacchetta di comando che ad un certo momento si disfa. Allora l'uccello huaychau convince l'Atoj (volpe) a riprendere i suoi numeri artistici e a svolgerli per strada.

Cortesia di: Sadí Davila Barrena. 
Considerado por el INC como patrimonio cultural. Danza totémica de expresion zoologica, el nombre Mama Rayguana equivale a mama pacha. Interpretación artística que se remonta a la prehistoria ya que estos animales escenifican la bestias existententes en el alto Marañon donde al compas de la música cada uno de ellos interpretan su papel como el Atoj (zorro) que comanda la comparsa atrás como si fuera su subalterno guía. Siguiendo los silvidos del Atoj, el huaychau (pájaro malahuero de las punas), y los otros ejecutan la coreografía tras la mama rayguana como el luicho (venado), kucumaria (oso), añaz (zorrillo), chanquish (garrion), el puma, el tigre y otros animales que conforman el totem étnico. El zorro, considerado el Alcalde, escenifica arrogancia protagonizando ecenas humorísticas y porta una vara de mando que en determinado momento se deshace, pero el huaychau lo convence retomar números artisticos como pasacalle, rueda, la borracha, amisticio, ayhualla.