Serie di blog collegati fra loro - vedi sulla sinistra - che mostrano e raccontano qualcosa di tutto quello che vado conoscendo viaggiando per il Perù dove ho deciso di vivere. E dedico questi miei blog a José María Arguedas.

28 ott 2014

LE MIE ESPERIENZE


Già un paio di volte sono andato fino alla ben poco conosciuta Llata che, come tante altre località del Perù e del Sudamerica, m'ha permesso di conoscere - e non solo visitare - qualcosa di più sulla cultura andina. La prima visita è avvenuta durante gli ultimi giorni d'un luglio passato (Festa Patria in Perù) con lo scopo di assistere alla sfilata delle sue danze folcloriche. Avvicinarmi ai suoi danzanti, conversare con chi molto concentrato e con chi un po' brillo, m'ha consentito non solo di poter scattare belle foto, ma pure il fatto di vedere negli occhi degli uomini la loro passione e dedica a questi avvenimenti molto sentiti fra la gente di Llata, ed ancor più dai contadini che vivono fuori dalla piccola città. Tranne una, tutte le altre danze sono state una novità per me. Il secondo giorno l'ho trascorso, al mattino, cercando pitture rupestri ormai scomparse; e tutto il pomeriggio dentro l'arena portato da una persona conosciuta giorni prima fra le rovine inka di Huánuco Marka. Libero come un fotografo contrattato sul posto, ho avuto la gran facilità di vedere le danze da più vicino in confronto al pubblico seduto sulle gradinate dell'arena. Finito l'evento sono stato chiamato dai danzanti della ''Negritos de Llata'' a dividere con loro la felicità di quella partecipazione. Ma ancor più bello è stato il giorno successivo quando, sempre accompagnato da chi avevo conosciuto di recente, ho raggiunto una comunità contadina poco fuori di Llata dove ho conversato con uno dei danzanti entrati sul mio rullino fotografico, per poi comprargli la sua maschera di ''Tuy Tuy''. Che bello!

La seconda volta che mi sono recato a Llata è stato l'anno scorso quando, amico d'un altro llatino, sono giunto là con più informazioni a disposizione. L'assessore culturale del Municipio m'ha prima fatto fatto aprire le porte del museo nonostante fosse festa per poi guidarmi fino a Quepaqara dove vedere pitture rupestri ancora bene conservate. Presso Quepaqara rimangono anche un paio di tombe che per la loro alta posizione fanno pensare a quelle della cultura Chachapoya. (Dubito che siano di quella cultura). Sempre lo stesso assessore m'ha portato a casa sua per mostrarmi i fossili e i reperti archeologici che colleziona, e farmi assaggiare il tocosh (patate disitratate considerate come penicillina naturale). Ma com'è rimasto sorpreso e contento quando gli ho detto d'aver già più volte mangiato il tocosh! Durante gli ultimi due giorni trascorsi a Llata dopo aver conosciuto la località Singa della sua stessa provincia, il giovane assessore m'ha condotto alla grotta Llacuy prima, e poi portato alla corrida. All'inizio della corrida dentro l'arena è purtroppo avvenuto un incidente a causa di un lanciarazzi sbagliato. Grazie al cielo che non è successo nulla di grave, ma è stata una ragione in più per allontanarmi da quella troppa gente seduta davanti allo spettacolo di prendere in giro i tori. Faccio comunque presente che le corride sulle Ande non uccidono i tori, e quando avviene ciò è una rarità creata da organizzatori andini con cultura cambiata. Di Llata rimane ancora qualcosa da conoscere, e credo che la sua festa Vergine del Carmen sia la più interessante.


Ya dos veces he sido hasta Llata que como tantas otras localidades del Perú y de América del Sur me ha hecho conocer - y no solo visitar - algo más de la cultura andina. La primera vez eran los últimos días del mes de julio (Fiesta Patria en el Perú), y fui allá para asistir al desfile de sus danzas folclóricas. Acercarme a los danzantes, conversar con quien era muy concentrado y con quien estaba un poco mareado me ha permitido tanto fotografiar de cerca como leer en los ojos de los hombres su pasión y dedicación a estos eventos muy sentidos entre la gente de Llata, y aún más por los campesinos que viven afuera de la ciudad. Con la excepción de una sola danza, todas las otras eran para mí nuevas. El segundo día lo pasé buscando pinturas rupestres desaparecidas por el tiempo, y luego adentro de la arena donde me llevó un hombre conocido días anteriores adentro de las ruínas inkas de Huánuco Marka. Libre como si hubiera sido contratado pude ver y fotografiar las danzas mucho más de cerca en comparación a toda la gente sentada en las gradas de la arena. Terminado el espectáculo fui llamado por el grupo de los ''Negritos de Llata'' a compartir con ellos su felicidad de haber participado a la fiesta. Aún mejor ha sido el día siguiente cuando el mismo señor me llevó a una comunidad campesina poco afuera de la ciudad donde pude conversar con uno de los danzantes grabados en mi rollo fotográfico para luego comprarme su máscara de ''Tuy Tuy''. ¡Qué lindo! La segunda vez que fui a Llata ha sido el año pasado gracias también a los informes y a la colaboración de otro llatino. Un regidor de la Municipalidad me hizo entrar al museo a pesar que fuera fiesta para luego guiarme hasta Quepaqara donde ver pinturas rupestres bien conservadas. Cerca de Quepaqara quedan también un par de tumbas que por su ubicación hacen pensar a las de la cultura Chachapoya. (Yo dudo de esto). Siempre el mismo regidor me llevó a su casa donde mostrarme su colección de fósiles y piezas arqueológicas, e invitándome a probar el tocosh (papas desidratadas consideradas como penicilina natural). ¡Cómo quedó sorprendido y contento cuando dije a él que yo ya conocía el tocosh y su valor alimentar! Los últimos dos días pasados en Llata después haber conocido su anexo de Singa, el joven regidor me llevó antes a la gruta Llacuy y luego a la corrida de toros. Al iniciar la corrida hubo un accidente por causa de un cohete pero, gracias al cielo, no pasó nada. Este hecho ha sido una razón más para decidirme a salir de la arena repleta de gente sentada a mirar ese espectáculo con el fin de burlarse de los toros. Quiero señalar que las corridas de los Andes no hacen matar a los toros, y cuando pasa esto se trata de organizadores andinos con cultura que ha cambiado. De Llata queda algo más que conocer, y la fiesta patronal de la Virgen del Carmen creo sea lo más importante. 

Nessun commento:

Posta un commento